di MATTEO CARASSALE
Foglie, papaveri, calle, pruni, rose, strelitzie, viburni, raccontano le origini del fotografo, nato e cresciuto in Liguria, e del suo lavoro di sottrazione, quasi di “furto”, dalla natura delle piante per poterne cogliere l’essenza del loro stato vegetativo all’interno del suo laboratorio, alla ricerca dell’effimero, dell’impermanenza, dell’eleganza della fragilità.
Il fotografo presenta un progetto, nato durante il lockdown del 2021, che invita a riflettere sullo stato di precario equilibrio tra vitalità e decadimento, caducità della bellezza e immortalità della fotografia.
Grazie al sapiente utilizzo della luce e della lunga esposizione, senza l’ausilio della post produzione, l'artista è riuscito a ottenere un risultato finale ispirato alle nature morte dei pittori della scuola fiamminga
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La mostra è visitabile: 10 OTTOBRE h 18 inaugurazione
11/10/24 __ 10/11/24
GIOVEDI' E VENERDI' 16.00 | 20.00
SABATO E DOMENICA 14.00 | 20.00
INGRESSO GRATUITO